NELLO SFORACCHI – IL TORNITORE DELLE REGGIANE CAMPIONE DI CICLISMO

22 Maggio 2017

E' da poco passato il tanto atteso Giro d'Italia.

Nelle settimane precedenti il "Giro" lo slogan che ha tormentato manifesti, giornali e radio è stato: "A Reggio si fa tappa". Si, perchè, per il centenario del Giro, la città di Reggio Emilia è riuscita ad aggiudicarsi la tappa numero 12 (Forlì - Reggio Emilia) e la tappa numero 13 (Reggio Emilia - Tortona). La prima è risultata la più lunga del Giro (229 km) con arrivo lungo i viali della circonvallazione. Una festa e un agonismo entusiasmante che ha portato gente da ogni parte della regione.

Anche in questa occasione non potevamo non parlare di Officine Meccaniche Reggiane. Grazie al nostro carissimo collaboratore e giornalista del Resto del Carlino Reggio - Massimo Tassi - abbiamo scoperto una storia incredibile che vogliamo condividere, come sempre, con tutti voi.

Si tratta di Nello Sforacchi (1922 - 2016) giovane tornitore delle Reggiane divenuto famoso per le sue imprese sia nel Tour de France che nel Giro d'Italia.

 

L’iniziativa dell’associazione Yorick per la Cultura

SFORACCHI,  DALLE OFFICINE REGGIANE AL GIRO D’ITALIA

“Quando va in fuga, non lo acchiappi più”, diceva Fausto Coppi

 

Nel1 Un giovane tornitore delle Officine Reggiane diventato un asso del ciclismo. Ora un premio vuole ricordarlo. E’ l’idea dell’associazione Yorick per la Cultura, che intende valorizzare la figura di Nello Sforacchi (1922-2016) e l’esperienza industriale delle Reggiane con un riconoscimento che ha valore sportivo, storico e sociale. Si tratta del Trofeo Nello Sforacchi, che viene per la prima volta assegnato quest’anno.

Ma chi è Sforacchi? Originario di Rondinara, classe 1922, nel periodo a ridosso del conflitto è uno dei tanti giovani che fanno esperienza nell’importante azienda meccanica. Si sposta quotidianamente dalle colline al Campovolo spingendo con entusiasmo sui pedali della bici avuta in regalo dal fratello maggiore. E’ grazie ai turni favorevoli - avuti anche per l’interessamento del pilota collaudatore Scapinelli - che si dedicava alla sua grande passione: il ciclismo. Corre le prime gare giovanili con il Velo Club.

Quelle pedalate fanno da preludio al grande palcoscenico del ciclismo. Nel dopoguerra, reduce di Russia, approda ai professionisti. E partecipa a Giro d’Italia e Tour con lusinghieri risultati.  

“Siamo contenti che gli sportivi ricordino ancora nostro padre, ci fa piacere che l’associazione Yorick per la Cultura abbia ideato un premio a lui dedicato, l’iniziativa ha tutto il nostro appoggio, è un bel modo per valorizzare il ciclismo”, afferma il figlio Joel dalla Francia.

Nell’ultimo scorcio degli anni ’40, Nello Sforacchi si trasferisce in Francia. I contatti con l’Italia comunque proseguono, soprattutto con i vecchi amici del Querciolese e le famiglie del massaggiatore Giannetto Cimurri e del giornalista Guglielmo Fanticini. Lo attesta un carteggio conservato dai congiunti.

“Il trofeo verrà assegnato annualmente a un atleta con le stesse caratteristiche di Nello Sforacchi, ciclista combattivo, che non gettava mai la spugna, andava spesso in fuga, ha scritto belle imprese a pedali, oppure potrà essere destinato a un’associazione sportiva che si dedica in particolare all’attività giovanile”, afferma Massimo Tassi, presidente di Yorick per la Cultura e ideatore del premio. “La manifestazione vuole essere in continuità con altre nostre iniziative sulle Officine Reggiane, tra cui la mostra grafico-pittorica di Marco Arduini intitolata ‘Oltre il cielo’ e l’esposizione collettiva d’arte ‘Reparto avio Reggiane, il cuore e l’acciaio’ ”.     

Sforacchi è professionista nel tempo di Coppi e Bartali. Corre con Viscontea, Olmo, Gitane e altre squadre. Coppi dice di lui: “Quando va in fuga, se non lo prendi subito, non lo acchiappi più”.

"L’ho conosciuto nel ciclocross a fine anni ‘50, ero alla Ignis, per noi giovani era un mito, sempre allegro, ti faceva sentire a tuo agio", ha raccontato l’ex ciclista Graziano Pertusi.

Nello Sforacchi si è spento nel 2016. Ma un premio che ha i colori del ciclismo eroico vuole ricordarlo.  

 

Gino Bedeschi e Rodolfo Pettazzoni

(Ass. Yorick per la Cultura)

 

 

Di seguito il link all'articolo de Carlino.

Sforacchi, cuore e talento - resto del Carlino Reggio - Massimo Tassi

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